Prima intervista in radio sull'argomento.
22 dicembre 2023
4 agosto 2023
Pecora rossa o pecora bianca
Sono
le cose che non scegliamo a renderci ciò che siamo. Di sicuro questa
non l’abbiamo scelta e penso che abbia contribuito a renderci ciò che
siamo. Per me e per molti altri, per generazioni, alla nascita il
genitore maschio sceglieva anche a quale confraternita dovevi essere
iscritto. Del Crocifisso o della Madonna. Nel primo caso diventavi una
pecora rossa nel secondo una pecora bianca. Ma questo valeva solo per i
maschi. In quanto se alla confraternita
potevano essere iscritti sia donne sia uomini. Alla processione vestiti
con camice e mozzetta potevano partecipare solo i maschi… Alle donne
iscritte, all’una o all’altra confraternita, era solo riservato
l’accompagnamento all’ultimo viaggio da parte dei “fratelli”, della
propria confraternita. Le “sorelle” non erano ancora previste. Il colore
delle “pecore” dipendeva dal colore della “mozzetta” o mantellina. I
camici erano per entrambi bianchi. L’appellativo di pecora nacque con
l’arrivo del vestiario chiamato “cambius”. Nella rivalità delle
confraternite c’era anche questa cosa qua. La cosa era molto più sentita
dagli anziani. Una di queste una volta, mentre venivo definito pecora
bianca, mi disse: “Meglio essere una pecora bianca che una pecora rossa.
Perché le pecore rosse nemmeno esistono”. Nei giorni delle processioni
c’erano gli sfottò. Un po' come per le squadre di calcio. Solo che per
quanto riguardava le confraternite il tutto si consumava nei giorni in
cui ci si “vestiva da fratello”. Durante la processione che riguardava
solo la propria confraternita gli sfottò erano pochi. In quanto “i
rivali” non uscivano tanto di casa e non andavano alla processione per
non aumentare il numero dei partecipanti alla festa. Tutto si
amplificava quando c’erano le processioni a cui partecipavano entrambe
le confraternite.
19 maggio 2023
Sacro Graal, Confraternite e conflittualità millenarie
5 marzo 2023
Déjà-vu